La costruzione e l’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli impianti, nonché le modifiche sostanziali degli impianti stessi, sono soggetti all’autorizzazione unica di cui all’art. 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 come modificato dall’art. 5 del decreto legislativo 5 marzo 2011, n. 28.
Con legge regionale 23 novembre 2006, n. 18 la Regione Lazio ha delegato alle amministrazioni provinciali il rilascio dell'autorizzazione unica di cui all'articolo 12 del decreto legislativo n. 387/2003.
Con delibera di Giunta Regionale 18 luglio 2008 n.517 pubblicata sul Bur del 7/10/2008 n.37, sono state approvate le linee guida per lo svolgimento del procedimento unico, relativo alla installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile.
Tali linee guida forniscono uno strumento che ne assicura un'uniformità di applicazione dei procedimenti sul territorio regionale. Nel corso del procedimento in argomento la Regione esprime il parere vincolante di competenza.
Riguardo alle fonti rinnovabili si ritiene che la specifica area tematica caratterizzi le seguenti risorse naturali:
La tecnologia fotovoltaica (FV) permette di trasformare direttamente l'energia solare in elettricità, grazie all'impiego di materiali semiconduttori come il silicio e altri materiali in fase, anche avanzata, di sperimentazione. Questi sistemi producono elettricità gratuita per oltre 30 anni e con bassissima necessità di manutenzione (si suggerisce un controllo annuale), valorizzando l'edificio sul quale sono installati, visto che è possibile una perfetta integrazione con qualsiasi tipo di edilizia. Gli impianti FV possono operare in modo autonomo oppure collegati alla rete elettrica. I sistemi autonomi o isolati sono utilizzati per elettrificare utenze situate in località non raggiunte dalla rete elettrica o in luoghi dove il collegamento alla rete sarebbe troppo costoso (aree rurali, centraline di rilevazione climatica, illuminazione stradale e da giardino, ecc.). I sistemi fotovoltaici collegati alla rete possono essere grandi impianti per la produzione centralizzata e i cosiddetti "tetti fotovoltaici", impianti di piccola taglia integrati nei tetti e nelle facciate degli edifici.
Il sistema solare termico ha come componente fondamentale uno o più convertitori di energia solare, detti collettori solari, in grado di produrre calore per riscaldare fino a 60-80°C l'acqua sanitaria da utilizzare per usi domestici nel settore residenziale, nei camping, nelle scuole, negli ospedali, negli alberghi e negli impianti sportivi oppure per riscaldare gli ambienti o l'acqua delle piscine.
La Regione Lazio Nell’ambito del POR FESR 2007-2013 Asse II Attività II.1 Promozione dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili, la Regione Lazio sta attuando la Call for proposal relativa alla linea di intervento denominata “Energia sostenibile - Investire sugli edifici pubblici per migliorare la sostenibilità economica ed ambientale attraverso interventi per l’efficienza energetica e l’incremento dell’uso delle energie rinnovabili” (D.G.R. 223 del 01/08/2013). Gli Interventi ammissibili tra gli altri sono anche gli impianti di produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili (solare fotovoltaico, solare termico e mini idroelettrico.
Le moderne caldaie a biomasse sono in grado di sostituire le classiche caldaie a gas, grazie all'aumento di rendimento degli impianti .Le principali tipologie di caldaie per piccole e medie utenze, attualmente disponibili sul mercato, sono progettate per bruciare tre categorie di biocombustibili:
Per tutte le tipologie di caldaia a biomasse valgono alcune considerazioni di carattere generale:
Energia idroelettrica è il termine utilizzato per definire l'energia elettrica ottenibile convertendo con un apposito macchinario l'energia meccanica contenuta nella portata d'acqua. Gli impianti idraulici possono essere classificati a seconda delle diverse caratteristiche. A seconda delle caratteristiche del territorio le centrali idroelettriche si suddividono
Impianti ad acqua fluente: che sfruttano l'energia cinetica delle acque fluviali. Questi impianti non dispongono di alcuna capacità di regolazione degli afflussi e la portata sfruttata è quella del corso d'acqua, meno una quota detta deflusso minimo vitale necessaria per salvaguardare l'ecosistema. Questa tipologia di impianto può provocare problemi di regolarità della produzione dell'energia elettrica sia in periodi di magra che di piena dei corsi d'acqua ma, data la facilità di arresto e avvio, essi rivestono un importante ruolo per la generazione distribuita dell'energia.
Impianti a deflusso regolato: che sfruttano bacini idrici naturali o artificiali (serbatoi o dighe) per avere una produzione di energia regolare. Sono ad oggi gli impianti idroelettrici più potenti e più sfruttati sebbene presentino notevoli impatti sull'ambiente.
Impianti inseriti in condotte idriche : sono impianti posti in prossimità dell'ingresso agli impianti di trattamento acque dove in generale sono usate apposite valvole per diminuire la pressione dell'acqua. Inserendo una turbina si ha un recupero energetico, che può essere effettuato anche in altri tipi di impianti quali sistemi di canali di bonifica, circuiti di raffreddamento di condensatori, sistemi idrici vari.