Al CTO Alesini di Roma inaugurata la nuova casa di comunità San Nemesio

Un nuovo punto di riferimento per il territorio: 1.300 mq dedicati alla presa in carico sociale e sanitaria dei cittadini. Tra i servizi diagnostica di base, screening oncologici, odontoiatria, oculistica, dermatologia e punto prelievi
Proseguono le aperture delle Case della Comunità nella ASL Roma 2. Questa mattina, all’interno del presidio ospedaliero del Centro Traumatologico Ortopedico “Andrea Alesini”, è stata inaugurata la Casa della Comunità hub - h24 di San Nemesio, una struttura di 1.300 metri quadrati che integra l’assistenza sanitaria con quella sociale.
Un investimento di due milioni di euro pianificati dalla Regione Lazio nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, assieme al direttore della Direzione Salute Andrea Urbani, ha visitato la nuova struttura con il direttore generale della Asl Roma 2, Francesco Amato, il direttore sanitario Maria Cedrola e il direttore amministrativo Mirella Peracchi.
La struttura sanitaria rappresenta un esempio di integrazione nella presa in carico delle cronicità, anche all’interno di un ospedale in cui vengono trattate sia le urgenze sia le acuzie. È stato attivato il Punto Unico di Accesso (PUA), oltre a una zona dedicata alla continuità assistenziale notturna, prefestiva e festiva; insieme con i poliambulatori specialistici e multidisciplinari per la gestione delle patologie croniche e i servizi territoriali essenziali, come gli sportelli Centro unico di prenotazione polifunzionali e il centro prelievi per le analisi del sangue.
I lavori sono durati 11 mesi e hanno riguardato l’adeguamento completo degli impianti: da quello elettrico (con predisposizioni per gli elettromedicali) all’idro-termo-sanitario (con specifici allacci per i riuniti odontoiatrici), fino alla climatizzazione e alla ventilazione controllata. È stato effettuato anche l’adeguamento antincendio, in conformità con le normative vigenti per le strutture sanitarie, garantendo così una sicurezza ottimale ai pazienti e agli operatori sanitari.
«Con l’apertura della Casa della Comunità di San Nemesio prosegue il nostro impegno per una sanità che metta davvero la persona al centro. Non inauguriamo solo una struttura, ma un nuovo modo di intendere la cura: integrata, umana, vicina ai cittadini. La sanità territoriale non è un complemento dell’ospedale, ma la sua prima linea di difesa. Qui si costruisce una risposta unitaria ai bisogni di salute e di assistenza sociale, perché nessuno deve sentirsi solo di fronte alla malattia o alla fragilità» ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.
«Con le Case della Comunità e il rafforzamento dell’integrazione sociosanitaria, vogliamo offrire ai cittadini un punto di riferimento stabile e accessibile, capace di accogliere, prevenire e accompagnare. Questo modello nasce per rafforzare il territorio, ridurre le disuguaglianze e migliorare la qualità della vita delle persone. È un investimento concreto sul futuro del nostro sistema sanitario regionale, fondato sulla prossimità, sull’ascolto e sulla collaborazione tra professionisti, comunità e istituzioni» ha spiegato il presidente Francesco Rocca.
«Quando andammo ad analizzare i dati epidemiologici ci rendemmo perfettamente conto che quello che mancava era una struttura riconoscibile e visibile. La Casa della Comunità è un luogo di risposta ai bisogni non in emergenza. Non dimentichiamo che l'ospedale è il luogo della risposta a patologie altamente complesse, mentre invece i servizi territoriali sono quelli che ci accompagnano nel nostro percorso di cura e sono quelli che comunque conosceremo nel corso della nostra vita. La scommessa del Paese e di questa Amministrazione è quella di lavorare su modelli di prevenzione primaria, vale a dire la presa in carico del paziente sano, con l’obiettivo di accompagnarlo in un percorso di salute per evitare che evolva verso stati patologici» ha affermato il direttore Andrea Urbani.
«La cronicità è una condizione di malattia che non tende a guarire e deve essere curata attraverso un percorso sanitario. Tale luogo interpreta questa esigenza, perché prende in carico il paziente e evita che ritorni inutilmente in ospedale. La Casa della Comunità prende in carico anche il cittadino sano, lo protegge e assicura una prevenzione rispetto alle condizioni di malattia. Oggi affermiamo un nuovo modello di presa in carico, accompagnando il paziente con un team multidisciplinare» ha affermato il diretto della ASL Roma 2, Francesco Amato.
Le linee guida del Decreto ministeriale 77 del 2022 trovano nella Casa della Comunità San Nemesio la connotazione ottimale nel processo di assistenza sociosanitaria nella zona della Garbatella dove la popolazione ha un indice di vecchiaia superiore alla media della città di Roma.
L’assistenza territoriale, con l’apertura della Casa della Comunità San Nemesio, assume sempre più concretezza nel processo di trasformazione sanitaria sul territorio, attraverso la prevenzione, la cura e la riabilitazione specifica.
Data di aggiornamento/verifica: 06/10/2025