Approvata la Programmazione 2025 per la promozione del libro e della lettura nel Lazio

Via libera al nuovo Programma per la promozione della lettura nel Lazio
La Regione Lazio ha ufficialmente approvato il Programma annuale dedicato alla promozione del libro, della lettura e al sostegno delle piccole e medie imprese editoriali del territorio. Per la realizzazione delle iniziative previste, è stato stanziato un fondo complessivo pari a 380.000 euro. L’obiettivo è valorizzare la cultura del libro e rafforzare il tessuto editoriale locale attraverso progetti mirati e attività di diffusione.
- “Leggere per Comprendere, Leggere per Crescere: Un Viaggio attraverso le Età”, iniziativa articolata in tre progetti distinti: Nati per leggere – Piccoli lettori, grandi visioni (edizione 2025); CAL — Continuare a leggere nell’età di mezzo (edizione 2025); La Biblioteca scolastica che vorrei (seconda edizione). La lettura diventa un filo conduttore tra epoche e culture, capace di favorire la comprensione del mondo e lo sviluppo delle competenze cognitive, emotive e sociali. Un percorso che accompagna il cittadino in ogni fase della vita, promuovendo la crescita personale e collettiva attraverso il potere delle parole
- Sostegno alle imprese editoriali e alla diffusione del libro: confermato il supporto alla Fiera “Più Libri Più Liberi”. Viene rinnovato l’impegno a favore di “Più Libri Più Liberi”, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, promossa dall’Associazione Italiana Editori (AIE), riconoscendone il ruolo centrale nella valorizzazione dell’editoria indipendente italiana. La ventiquattresima edizione si svolgerà dal 4 all’8 dicembre 2025 presso il Centro Congressi “La Nuvola” di Roma, consolidando la fiera come punto di riferimento per editori, autori e lettori. Un’occasione per promuovere la cultura del libro, favorire il dialogo tra operatori del settore e incentivare la crescita delle piccole e medie realtà editoriali.
- BIBLIORAP: formazione e lettura come strumenti di cura e inclusione
BIBLIORAP è dedicato al rafforzamento dei sistemi bibliotecari e al sostegno delle imprese editoriali periferiche. L’iniziativa prevede un’azione sistemica di formazione e aggiornamento rivolta a bibliotecari, operatori culturali, insegnanti, educatori e famiglie, figure chiave nella promozione della lettura. Il progetto riconosce il valore terapeutico della lettura, soprattutto quando condivisa e guidata, nel contrasto al disagio giovanile, ai disturbi del comportamento e ai disturbi alimentari. Le biblioteche si trasformano così in spazi relazionali e di cura, dove ogni libro diventa occasione di scoperta, dialogo e crescita personale. Un approccio innovativo che coniuga cultura, salute e inclusione sociale, valorizzando il ruolo delle biblioteche come presidi attivi sul territorio.
- Leggere è un diritto: inclusione sensoriale e cognitiva nelle biblioteche
“Leggere è un diritto” è promozione dell’inclusione sensoriale e cognitiva all’interno delle biblioteche. L’obiettivo è abbattere le barriere senso-percettive che ostacolano l’accesso alla cultura per persone con disabilità visive (cecità, ipovisione), uditive (sordità) e cognitive (disturbi dell’apprendimento, autismo, disabilità intellettiva). Queste barriere, spesso invisibili, possono essere di natura linguistica, comunicativa, tecnologica o ambientale, e limitano la possibilità di fruire pienamente di spazi, contenuti e relazioni. Il progetto punta a ripensare gli ambienti bibliotecari affinché siano realmente accessibili e accoglienti, promuovendo la partecipazione attiva, l’apprendimento e la comunicazione per tutti. Una visione inclusiva dove la lettura diventa strumento di equità, crescita e cittadinanza.
- Promuovere la lettura in ambito penitenziario: un investimento per il futuro
Nel panorama delle politiche culturali regionali per il 2025, la promozione della lettura negli istituti penitenziari si afferma come una scelta strategica e profondamente umana. In un contesto orientato alla crescita inclusiva, alla giustizia riparativa e alla centralità della persona, leggere diventa molto più di un atto culturale: è uno strumento di emancipazione, riflessione e recupero sociale. Nei luoghi di reclusione, dove il tempo sembra sospeso e la routine è scandita da regole e confini, la lettura rappresenta un varco verso la libertà. In una società che riconosce la cultura come diritto fondamentale e strumento di crescita, portare i libri all’interno degli istituti penitenziari è un atto di civiltà. Non è solo un modo per offrire sollievo, ma l’occasione per avviare percorsi di cambiamento interiore, attraverso parole che educano, confortano, provocano e liberano.
Link correlati
Data di aggiornamento/verifica: 07/10/2025