Più tecnologico e sicuro, il Polo Interaziendale Trapianti si sposta al San Camillo
Il progetto è stato finanziato con oltre 3 milioni di euro. Saliti gli interventi del 20% rispetto al 2024
Tre sale operatorie di ultima generazione, un nuovo reparto di terapia subintensiva da 29 posti letto, camere a pressione controllata, il tutto secondo i più elevati standard tecnologici e di sicurezza. Il Polo Interaziendale Trapianti (POIT), nato 18 anni fa dalla visione congiunta dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini e INMI Spallanzani, è entrato in una nuova era con il trasferimento, avvenuto nel mese di agosto, di tutta l’attività operatoria presso il sesto piano del Padiglione Puddu del grande nosocomio romano. A visitare i nuovi locali lo scorso 3 novembre il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, insieme al Direttore regionale Salute e Integrazione sociosanitaria, Andrea Urbani. Il progetto è stato finanziato con fondi per un totale di circa 3,2 milioni di euro per lavori edili e impiantistici e 770 mila euro per l’acquisizione di attrezzature di ultima generazione. L’area dei lavori è distribuita in circa 1100 mq e ha visto la realizzazione, in meno di due anni, di un blocco operatorio all’avanguardia, che ha permesso di efficientare i percorsi dei pazienti oncologici e trapiantologici provenienti da tutta Italia al POIT, guidato dal prof. Giuseppe Maria Ettorre. Tra le dotazioni più innovative figura un sistema multimediale audio-video integrato, unico nel suo genere in Europa, che consente il live sharing in tempo reale dalle sale operatorie.
A soli tre mesi dalla piena operatività i risultati del POIT sono già incoraggianti. Nel periodo agosto–ottobre 2025 sono stati effettuati 187 interventi oncologici, con un incremento di 30 interventi – il 20% - rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (156 interventi), con il conseguente impatto sulle liste d’attesa. Le nuove sale operatorie hanno permesso la piena ripresa degli interventi di trapianto di fegato e di rene – che risultano, nonostante il “trasloco” in linea con i risultati record ottenuti lo scorso anno - garantendo continuità assistenziale e tempestività nella risposta ai bisogni clinici.

“Il San Camillo è un punto di riferimento pubblico per la città di Roma e dell’intero Lazio con un bacino di utenza molto ampio e una presenza essenziale nella rete ospedaliera regionale – commenta Angelo Aliquò, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini -. Modernizzare oggi non è un semplice rinnovamento: significa costruire l’ospedale che servirà alle persone di domani, riducendo i consumi energetici, migliorando la sicurezza e garantendo servizi più efficaci e sostenibili. Per noi l’accoglienza è parte imprescindibile della cura: miglioriamo ambienti e tecnologie per garantire un’assistenza all’altezza del nostro straordinario personale sanitario”.
“Il trasferimento di una parte della chirurgia al San Camillo rafforza il polo ospedaliero integrato per i trapianti, una struttura che riunisce e valorizza le eccellenze provenienti dallo Spallanzani e dal San Camillo”, aggiunge Ettorre. “La sinergia tra il San Camillo e lo Spallanzani garantirà una maggiore sicurezza per i pazienti trapiantati, per quelli sottoposti a interventi chirurgici e per i pazienti affetti da infezioni acute o croniche, con un significativo beneficio in termini di sopravvivenza e qualità delle cure. Un aspetto fondamentale rimane quello della donazione degli organi, in particolare del fegato. Tutto questo impegno, infatti, non può esistere senza un incremento delle donazioni. È quindi essenziale la sensibilità e la consapevolezza delle famiglie, che al momento della proposta di donazione devono essere informate e sostenute nella comprensione del grande gesto d’amore e di solidarietà che stanno compiendo”.
Data di aggiornamento/verifica: 04/11/2025