Rieti, prove tecniche alla scuola Quirino Majorana in vista della ricostruzione

Assessore Rinaldi: «È fondamentale applicare studi scientifici per garantire la sicurezza dei cittadini di domani. Si tratta anche di un’ottima opportunità di ricerca, utile per intervenire sulle scuole esistenti»
Nell’ambito dell’accordo di collaborazione scientifica tra l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Lazio (USR) e il Centro Reatino di Ricerche di Ingegneria per la Tutela e la Valorizzazione dell’Ambiente e del Territorio (CRITEVAT) della Sapienza, si stanno svolgendo delle prove sperimentali pressoché uniche nel panorama della ricerca scientifica nazionale e internazionale sulla scuola Quirino Majorana, situata a Rieti nel quartiere di Villa Reatina.
Gli altri soggetti coinvolti nelle attività sperimentali sono: il Comune di Rieti, le imprese affidatarie della demolizione e ricostruzione, aziende specializzate nell’ambito della diagnostica e monitoraggio strutturale, nonché il Nucleo SAPR (droni) dei Vigili del Fuoco.
L’obiettivo della ricerca è quello di approfondire i temi della valutazione, mitigazione e monitoraggio del rischio sismico delle costruzioni esistenti in cemento armato, specialmente negli edifici scolastici che sono stati oggetto di particolare attenzione a seguito degli eventi sismici del Centro Italia.
Poiché l’intero complesso scolastico sarà oggetto di demolizione e successiva ricostruzione, ciò ha fornito l’occasione per condurre prove sperimentali a carattere distruttivo. Nello specifico, lo studio è finalizzato alla valutazione della capacità resistente delle costruzioni esistenti nei confronti dei carichi gravitazionali, nonché del comportamento sotto azioni sismiche, del monitoraggio e dell’identificazione del danno.
In particolare, sono state eseguite prove a rottura su alcuni solai sotto carichi gravitazionali e su alcuni corpi di fabbrica sotto azioni orizzontali cicliche. Ciò è stato possibile attraverso la separazione del complesso scolastico in tre corpi di fabbrica distinti e l’applicazione della spinta orizzontale tramite martinetti idraulici.
Il complesso scolastico considerato, progettato negli anni ’60 per i soli carichi gravitazionali, ha caratteristiche strutturali simili ad altri edifici scolastici; si presta pertanto alla generalizzazione dei risultati ottenuti. La sperimentazione al vero su una struttura reale ha permesso di indagare il comportamento non solo delle travi e dei pilastri, ma anche quello delle tamponature, delle tramezzature e degli infissi, e la loro interazione con la struttura. I risultati ottenuti dalla campagna sperimentale in atto saranno presentati su riviste scientifiche internazionali, nonché in occasione di convegni nazionali, internazionali e presso la Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale della Sapienza, nelle sedi di Rieti e di Roma.
La sperimentazione in corso ha rappresentato anche l’occasione per svolgere attività di divulgazione e didattica innovativa sul campo, verso gli iscritti agli Ordini Professionali degli Ingegneri, Architetti, Geometri della Provincia di Rieti e verso gli studenti dei corsi di laurea magistrale, di master e di dottorato della Sapienza.
«Oggi è una bella giornata. La scuola “Majorana” è stata una delle prime a essere chiuse dopo il sisma del 2016, e questo progetto è stato portato avanti grazie a una fattiva sinergia. È fondamentale applicare studi scientifici per garantire la sicurezza dei cittadini di domani. Si tratta anche di un’ottima opportunità di ricerca, utile per intervenire sulle scuole esistenti. Come Regione Lazio, siamo soddisfatti di questo studio, unico nel suo genere. Per questo ringrazio l’Università Sapienza e il Comune di Rieti» ha dichiarato l’assessore alla Ricostruzione della Regione Lazio, Manuela Rinaldi.
Data di aggiornamento/verifica: 01/08/2025